Ippocrate segna storicamente l’inizio del pensiero medico occidentale, caratterizzato da elementi come la razionalità, l’esperimento e la clinica. Ad Ippocrate si attribuisce il concetto di anamnesi, diagnosi, prognosi, esame obiettivo, cartella clinica, medicina ambientale.

A lui è attribuito il modello umorale secondo cui il corpo umano è influenzato da quattro biofluidi: sangue, flegma, bile gialla e bile nera, poi confermata da illustri esponenti della medicina del 1900 come Rokitansky e Pende. La teoria Ippocratica sopravvissuta è contenuta nei trattati ippocratici raggruppati sotto il nome di Corpus ippocratico, collezione di settanta testi medici che costituirono un riferimento iniziale. Nel corpus viene esaltata l’osservazione clinica dei malati e delle loro patologie con riferimento alla nutrizione e alla medicina preventiva e soprattutto all’evoluzione del processo della malattia, ai sintomi che permettono di conoscere la crisi, fare un pronostico e orientare il miglioramento. I concetti di Diagnosi, Terapia e Prognosi sono gli stessi utilizzati oggi.

La scienza di Ippocrate viene codificata dal IV secolo a.C. ma non si ferma nel passato. Viene viluppata e ampliata da una pletora di altri medici, in particolare Galeno, Dioscoride e Avicenna. Nel mondo islamico ed in India la medicina greca sopravvive fino ai giorni nostri come medicina Ionica o “Unani”, parola araba per “Ionico”, o greco. E’importante considerare che la Medicina Greca è anche il sistema medico tradizionale da cui si è evoluta la medicina moderna.